PROGETTO ALBA

Quando a un tuo familiare viene diagnosticato un tumore hai la sensazione che una parte di te cominci a morire. Non puoi lasciarti andare, perché devi stare accanto a chi ami, anche se questa vicinanza ti logora giorno dopo giorno.

Permettici di starti vicino!

Il progetto Alba vuole aiutarti ad affrontare questo orribile momento della vita nel modo migliore per te e per chi ami.

"Tumore": una parola innominata e innominabile da molti. Sostituita spesso con la frase "brutta malattia", per tentare di esorcizzare il carico di dolore, paure, distruzione e angoscia di morte che l'accompagna.

La malattia oncologica infatti provoca un vero e proprio terremoto nella vita di chi ne è colpito, compromettendo la sua integrità di persona e minacciando il suo senso di continuità fisico e psichico.

Ridefinisce la scansione del tempo della persona, attraverso cure e analisi, generando a sua volta una corsa contro il tempo; in particolar modo quando la diagnosi non è precoce.

La vita dell'individuo ne viene stravolta: il suo ruolo sociale si modifica e la sua identità viene profondamente intaccata.

L'onda d'urto si abbatte non solo sul malato ma anche su tutte le persone che sono in relazione con lui: dalla famiglia, agli amici, sino all'equipe medica.

I più colpiti ovviamente sono proprio coloro che hanno il compito di curarlo, sostenerlo e assisterlo all'interno delle mura domestiche.

Così la famiglia del malato diventa a propria volta vittima di un tornado che travolge e sgretola tutto ciò che incontra sulla sua strada, lasciandosi alle spalle distruzione, sofferenza e vuoto.

Questi sentimenti devastanti accompagnano i familiari (e la rete amicale) dal momento della diagnosi in poi, proprio quando il proprio caro ha necessità di essere sostenuto nell'imparare a accettare e vivere la malattia: sono loro per primi ad aver bisogno di contenimento e cura, in un tempo in cui è contemporaneamente necessario fornirla al malato.

Infatti la famiglia viene colpita dalla malattia come il malato e, come questi vivono lo stress, il trauma, le angosce e le speranze.

Questo comporta a volte una difficoltà da parte dei familiari a fornire il sostegno fisico e emotivo necessario al proprio caro.

Infatti, sebbene si sentano coinvolti in prima persona al punto da parlare al plurale nel narrare le vicende che accadono al malato (abbiamo fatto la radioterapia) nel tentativo inconscio di mantenerlo in vita, sono anche pervasi da una immensa e profonda angoscia di morte, che potrebbe generare difese di allontanamento, negazione, mancanza di contatto emotivo e fisico.

Una delle strategie dissociative più frequenti consiste nel vedere la medicina come l'unica risorsa possibile per prendersi cura e per arginare le ansie e le paure, allontanando cosi la persona ammalata che, invece, ha bisogno di condividere la paura dell'ignoto e della morte.

Combattere la malattia vuol dire anche tenere conto e preservare il benessere delle relazioni vicine e esterne al malato, fornendo loro delle strategie concrete che aiutino a mettersi in contatto con il malato, così da sostenerlo senza perdere di vista se stessi e il proprio dolore.

Quando si riesce a fare questo, è possibile scoprire come, proprio da questo dolore e da questo senso di vuoto, possono nascere risorse e opportunità infinite di arricchimento, crescita e forza.

In questo modo la malattia e il dolore diventano un'occasione di trasformazione, un'opportunità di ricerca di senso, intrapresa attraverso la relazione col malato che diventa aperta, intima, consapevole dei rischi che comporta.

Perché è proprio attraverso il contatto pieno e profondo fra le diverse parti in gioco che, anche nel dolore e nell'angoscia, è possibile creare un effetto curativo e sanante di ogni piaga.

Gli obiettivi del progetto Alba sono:

  • Fornire informazioni, strategie, sostegno alle famiglie durante l'iter clinico della persona malata alla comunicazione e relazione con il malato oncologico.
  • Stimolare la resilienza della famiglia e del malato
  • Percorso che sostenga e potenzi le risorse e le potenzialità della famiglia e , contemporaneamente l'aiuti a sostenere il proprio caro.

Le metodologie:

Le metodologie utilizzate per realizzare gli obiettivi del progetto sono la Programmazione Neuro Linguistica, l'Analisi Transazionale, così come l'ipnosi attraverso la visualizzazione creativa.

Attraverso la PNL si può apprendere come trasmettere fiducia, negoziare e gestire i conflitti, disciplinare, educare, ispirare, incoraggiare, creare relazioni positive, favorire l'apprendimento, stimolare l'empatia, aiutare nella gestione dei propri stati d'animo, aumentare la consapevolezza dei propri pensieri, delle proprie risorse e dei propri talenti, dare supporto nella gestione dello stress, stimolare al problem solving.

In particolar modo la PNL potenzia le risorse dell'individuo e fornisce quelle abilità avanzate necessarie a sviluppare la resilienza.

Parallelamente l'Analisi Transazionale ci aiuta a capire come funzioniamo, come esprimiamo la nostra personalità in termini di comportamento; quindi fornisce una teoria della comunicazione, che parte dalla struttura dello sviluppo infantile Di conseguenza può essere usata per creare una forma di relazione con gli altri che prende in considerazione le varie parti di sé, aiutando a relazionarsi in base ad esse, costruendo rapporti positivi. In più risulta estremamente efficace per potenziare la resilienza.

Infine l'ipnosi attraverso la visualizzazione creativa è uno strumento fondamentale per prendere il controllo dei propri stati d'animo. La mente, in questi casi, è sempre affollata di pensieri angoscianti, quindi attraverso questo strumento si aiutano le persone a gestire le proprie sensazioni, così da radicarsi in uno stato di profondo equilibrio, dal quale è naturale riuscire a muoversi in modo positivo e proattivo nel territorio della malattia di un caro.